EDITORIALE DI A. LO SAVIO SU COME LE PMI POSSONO USCIRE RAFFORZATE DALLA CRISI COVID-19 – MF, Milano Finanza

05 Ago EDITORIALE DI A. LO SAVIO SU COME LE PMI POSSONO USCIRE RAFFORZATE DALLA CRISI COVID-19 – MF, Milano Finanza

Le statistiche confortanti diffuse nelle ultime settimane, con il numero dicontagi stabilmente in calo, lasciano supporre che l’emergenza sanitaria generata dal virus Covid-19 sia ormai all’epilogo, anche se nessuno può escludere le temutissime nuove ondate della pandemia nei mesi a venire. Quale sarà l’impatto della peggiore crisi degli ultimi cento anni sul sistema industriale italiano? Nei mesi scorsi l’esecutivo ha introdotto numerose misure per sostenere le imprese e alleviarne la tensione finanziaria, anche favorendo l’intervento del sistema bancario. In autunno, tuttavia, con il venir meno di alcune misure, in particolare la cassa integrazione in deroga, anche imprese che prima della pandemia erano finanziariamente sane potrebbero incontrare difficoltà a sostenere il nuovo indebitamento, in un probabile scenario recessivo, e rischiare un conseguente default. L’economia italiana può tuttavia superare questa crisi e addirittura uscirne rafforzata, facendo leva sulle piccole e medie imprese (pmi), il cuore del tessuto economico e produttivo italiano, che genera circa l’80% dei posti di lavoro nei settori produttivi non finanziari e quasi il 70% del valore aggiunto. È però necessario che queste imprese si rafforzino finanziariamente, aprendosi al mercato dei capitali. La struttura finanziaria sbilanciata è infatti la principale causa di debolezza delle piccole e medie imprese italiane, che si caratterizzano storicamente per ricorso preponderante al debito bancario, nella copertura del fabbisogno finanziario. La riluttanza delle pmi ad aprire il capitale a soci esterni ne indebolisce la stabilità e la capacità competitiva e preclude molte delle opportunità di sviluppo che queste imprese avrebbero, adottando un’adeguata gestione finanziaria. Un riequilibrio della situazione patrimoniale, con l’ingresso di operatori finanziari, consentirebbe di pianificare con maggiore serenità le attività necessarie, anche in termini di investimenti, per far fronte al nuovo scenario competitivo. L’ingresso dei fondi nel capitale delle pmi potrebbe rimuovere un’ulteriore causa di debolezza: la carenza di capacità manageriali al loro interno, che ha ricadute negative sulla gestione dei processi interni e limita l’accesso ad opportunità di crescita, come l’internazionalizzazione e la digitalizzazione.

 

In Italia, quasi il 70% delle imprese familiari affida infatti tutti i ruoli manageriali a componenti della famiglia, mentre ciò si riscontra in meno del 30% delle omologhe francesi e solo nel 10% delle britanniche. Le pmi trarrebbero grande beneficio dall’inserimento di adeguate figure manageriali, promosso dagli investitori, soprattutto nell’attuale quadro macroeconomico, caratterizzato da gravi elementi di incertezza e sfiducia. Gli investitori finanziari potrebbero infine contribuire a rafforzare le pmi, favorendo ulteriori operazioni di finanza straordinaria. Eventuali consolidamenti, a livello di filiere o di distretti, genererebbero valore e permetterebbero di superare lo svantaggio strutturale dovuto alle ridotte dimensioni delle nostre imprese, rispetto alle omologhe estere.

 

In conclusione, dietro gli aspetti più drammatici di questa crisi si delineano chiari i tratti di un’opportunità epocale per il sistema industriale italiano. Gli operatori del private capital, in particolare i fondi di turnaround, sono in grado di guidare le nostre pmi in questo scenario incerto, mettendo a disposizione risorse finanziarie e manageriali preziose, per recuperare il gap strutturale con i concorrenti esteri. È fondamentale che le nostre imprese si liberino del retaggio culturale che ha impedito di aprire il loro capitale a investitori esterni. In parallelo, il governo dovrebbe guardare con interesse alle misure proposte dagli operatori del private capital, tramite la loro associazione Aifi, per favorire gli investimenti per il rilancio delle pmi.

 

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